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Visualizzazione dei post da gennaio, 2009

Le meraviglie del marmo

La Repubblica 23.1.09 Le meraviglie del marmo Fu idolatrato per aver riportato la statuaria ai fasti dell´antichità, poi giudicato retorico dai romantici, e infine ora riportato in auge L´"Ebe" scolpita a Forlì è esposta accanto a quella sulla nuvola dell´Ermitage e messa a paragone con il "Mercurio" del Giambologna Il percorso espositivo confronta le sculture dell´artista con capolavori antichi o con maestri come Raffaello FORLI. Prima sugli altari, poi nella polvere, quindi di nuovo sugli altari: come la fenice che muore per rinascere dalle proprie ceneri, Canova assurge ad emblema di quanto repentini possano essere i capovolgimenti del gusto e le conseguenti oscillazioni della fama di un artista. Idolatrato in vita per aver riportato la statuaria alle altezze siderali cui l´avevano innalzata Fidia e Prassitele, poco dopo la sua morte, che fu vissuta dall´Europa tutta come un lutto universale, cominciò ad attirare su di sé gli strali più avvelenati di una critica

Canova

La Repubblica 23.1.09 Da domenica il grande omaggio di Forlì Canova di Antonio Pinelli La rassegna nei Musei di San Domenico presenta 160 tra marmi, gessi, bassorilievi, bozzetti, dipinti del maestro insieme ad alcune opere a cui l’artista si ispirò Arriva Canova, con tutto il suo carico di splendori e raffinatezze, di meraviglie papaline e di guerre napoleoniche, di marmi di Carrara dal bianco candore. E´ Canova (1757-1822) il protagonista di una fondamentale rassegna che si tiene a Forlì, una ricerca intorno a questo scultore che ebbe una influenza determinante su tutta la cultura artistica dell´Ottocento italiano e non solo, precorrendo il movimento romantico con lo splendore e la levigatezza dei suoi marmi, dei soggetti da lui scelti, della grazia e della morbidezza con cui venivano trattati. Quasi tutto questo avvenne in Roma, intorno al suo studio, nei pressi dell´ospedale San Giacomo, a quel tempo centro di una nuova e coerente teorizzazione classicista. Ma oggi siamo a Forlì, n

Il lato oscuro di Antonio Canova

l’Unità 24.1.09 Il lato oscuro di Antonio Canova di Renato Barilli A Forlì in mostra una sua leziosa «Ebe» Occasione per esplorare invece l’altrasua vena. Che anticipa l’Informale Il Comune di Forlì, con l’aiuto di una Fondazione bancaria, si è dotato del bel complesso museale del San Domenico, dove tiene mostre annuali. E ora è la volta di celebrare una Ebe, capolavoro di Antonio Canova presente nelle raccolte civiche, il che giustifica l’allestimento di un’esposizione attorno al grande scultore, di cui forse, senza questa presenza in loco, non si sarebbe sentito uno stretto bisogno. Infatti il Canova (1757-1822), dopo una latenza quasi secolare, è riemerso in gloria, al seguito delle rinnovate fortune del Neoclassicismo, e non si contano le sue comparse espositive. Tuttavia forse non si è ancora imboccata la pista giusta per farne un valore ancora provvisto di attualità. La pista giusa non sta certo nell’apprezzare in lui il freddo cultore di un’inanimata concezione appunto neoclassi

Canova. A passo di danza

Corriere della Sera 24.1.09 Centosessanta opere tra marmi, gessi, bassorilievi, dipinti per mettere in luce un aspetto insolito della poetica del grande artista nel suo dialogo con il passato Canova. A passo di danza Amava il teatro e la musica Così molte sue sculture catturavano il movimento di Francesca Montorfano Moderno Fidia è stato chiamato. E sicuramente Antonio Canova, già in vita celebrato come il più grande interprete del Neoclassicismo, meglio di ogni altro ha saputo riportare nel mondo la bellezza e la perfezione della scultura greca. «Le opere di Fidia sono una vera carne, cioè la bella natura...», aveva scritto all'amico Quatremère de Quincy, quasi a indicare quello che sarebbe stato il fine della sua arte: rendere in quei suoi marmi così vivi, così palpitanti, lo splendore di seta di un corpo femminile, la gloria immortale di un giovane dio, i sogni e le passioni di tutti gli uomini, perché «sempre sono stati gli uomini composti di carne flessibile e non di bronzo ».

Caravaggio. Tenebre luci erotismo

La Repubblica 19.1.09 Caravaggio. Tenebre luci erotismo In occasione dei 200 anni della pinacoteca di Brera di Antonio Pinelli La prima delle iniziative per festeggiare il bicentario raccoglie quattro importanti opere del maestro: scene sacre ma anche omosessualità e invito a godere dei sensi L´Accademia di Belle Arti di Brera fu fondata nel 1776 e fin dall´origine volle dotarsi a fini didattici di una raccolta di opere d´arte. Avviata dal suo primo segretario Carlo Bianconi, tale collezione fu incrementata a dismisura dal suo successore Giuseppe Bossi, che a partire dal 1801 riorganizzò profondamente l´istituto milanese, infondendovi la sua impronta di pittore politicamente impegnato a sviluppare la funzione civile e morale delle arti. In questo contesto, segnato dalla scelta di Milano come capitale del Regno d´Italia napoleonico, il 15 agosto 1809, giorno del compleanno di Bonaparte, fu inaugurata la Pinacoteca di Brera, che a partire da questa data si emancipò dal suo scopo originar

Come un romanzo la guerra di Artemidoro

Come un romanzo la guerra di Artemidoro BERNARD ANDREAE MARTEDÌ, 06 GENNAIO 2009 LA REPUBBLICA - Cultura Un nuovo saggio di Settis sul papiro che ha sollevato un´accesa discussione "Se si assume la tesi del falso, molti problemi rimangono insoluti: i suoi sostenitori dovevano essere più cauti" Ci sono sempre due fazioni avverse: una pro e una contro. Se si vuole arrivare ad avere un giudizio personale è importante vagliare gli argomenti di entrambi. Quando si tratta di una materia assolutamente sorprendente ma in qualche modo non sconosciuta, la disputa diventa particolarmente appassionante. Nel 2004 la Fondazione per l´Arte della Compagnia di San Paolo ha acquisito un papiro conosciuto già da tempo e lo ha ceduto al più importante Museo Egizio d´Italia, quello di Torino. È un papiro in cui si trova non solo un testo destinato, come di solito succede, agli specialisti, ma anche una serie di immagini. Immagini che catturano chiunque. Non si conoscevano sinora disegni del gener