Corriere della Sera 12.4.09 Ariosto al museo del Louvre. Dame e draghi in giro per Parigi di Marina Giaveri «Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto...». Eccoli, volti di dame e tenzoni di cavalieri, castelli e boschi e navi fantastiche a scocca di drago, disegnati con la precisione gotica della scuola del Pisanello, con la sovrana grazia del pieno Rinascimento, con la perversa levigatezza dei grandi romantici: eccoli nella mostra (una sessantina di opere) dedicata dal Louvre a illustrare l’Immaginario dell’Ariosto, l’Ariosto immaginato. Sono, dapprima, corsieri e paladini che popolano quel mondo multilingue eppur compatto della tradizione cavalleresca alla quale si abbeverano — con nostalgia ed ironia — gli scrittori di tutt’Europa; sono poi figure tipiche della società cinquecentesca, quali si muovono fra le corti di Roma e Ferrara ai tempi del poeta; sono, infine, gli Orlandi e le Angeliche, i Ruggeri e i Mandricardi le cui av