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Visualizzazione dei post da febbraio, 2008

Quando essere vecchi significava saggezza

La Repubblica 29.2.08 James Hillman sostiene che bisognerebbe proibire la chirurgia cosmetica e considerare il lifting come un crimine contro l´umanità. La faccia del vecchio è un bene per il gruppo Il passaggio dal tempo ciclico a quello lineare. Il mito errato della giovinezza Quando essere vecchi significava saggezza di Umberto Galimberti La vecchiaia non è solo un destino biologico, ma anche storico-culturale. Quando il tempo era ciclico e ogni anno il ritmo delle stagioni ripeteva se stesso, chi aveva visto di più sapeva di più. Per questo "conoscere è ricordare", come annota Platone nel Menone, e il vecchio, nell´accumulo del suo ricordo, era ricco di conoscenza. Oggi con la concezione progressiva del tempo, non più ciclico nella sua ripetizione, ma freccia scagliata in un futuro senza meta, la vecchiaia non è più deposito di sapere, ma ritardo, inadeguatezza, ansia per le novità che non si riescono più a controllare nella loro successione rapida e assillante. Per quest

Bonnefoy nel corpo infinito del Louvre

l’Unità 28.2.08 Bonnefoy nel corpo infinito del Louvre di Yves Bonnefoy IL POETA FRANCESE narra in un racconto poetico «a quadri» una visita al museo parigino: dallo stupore per la sua grandezza al perdersi nel guazzabuglio dei capolavori: la Nike di Samotracia, la Gioconda, i visitatori, le luci, le ombre Il Museo Avrei voluto entrare da bambino in un luogo così. Non perché io sapessi e neppure presentissi le opere che sono esposte al Louvre o negli altri musei del mondo. Ma è che lo spirito di un bambino è ossessionato da immagini ancora incompiute benché intense. Non sono le parole che hanno valore per lui, sono le immagini che vi intravede oltre. Di immagini non ne incontra mai che non lo turbino, lo spaventino, oppure che non lo attirino, che non lo seducano. E vorrà andare là dove - gli si dice - vi sono immagini, come oltre se stesso. Salendo le grandi scale contro corrente a queste ombre che vengono giù per i gradini. E andando su come sarebbe stato bello per lui sedersi vicino

«Non torneremo indietro su testamento biologico e Dico»

«Non torneremo indietro su testamento biologico e Dico» QN del 27 febbraio 2008, pag. 12 di Giorgio Gazzotti Mezzo mondo cattolico è insorto contro il vostro ingresso nelle liste del Partito de­mocratico, Famiglia cristiana spara a zero su Veltroni e Pannello. I teodem chiedono garanzie. Come farete a convivere con Kala cattolica del Pd? «Sgombriamo il terreno — risponde Marco Cap­pato, dirigente e parlamentare europeo radicale — una volta per tutte da questa storia della con­trapposizione tra cattolici e radicali. Ci sono anche radicali cattolici e non ci sarebbero state le grandi maggioranze sul divorzio e sull'aborto e la vicinanza alla lotta di Welby senza i cattolici. Noi siamo in sintonia profonda con la società it

Adesso il Vaticano scavalca i partiti

Adesso il Vaticano scavalca i partiti La Stampa del 27 febbraio 2008, pag. 8 di Marcello Sorgi Rifiuto dell'aborto e dell'eutanasia; promozione della famiglia fondata sul matrimonio monogamico tra uomo e donna; tutela della vita fin dal concepimento; libertà di edu­cazione»: in quattro punti, l'«Osservatore Romano», organo ufficioso della Santa Sede, elenca così i «valori irrinunciabili per i cattolici, e dunque per i cattolici impegnati in politica e per i cat­tolici chiamati alle urne». Valori contenuti in un do­cumento della Congregazione della dottrina del 2002 firmato, ri­corda ancora l'«Osservatore», da Ratzinger e Bertone, oggi Pa­pa e Segretario di Stato. Una ragio­ne di più per tener­ne conto. L'edito­riale del giornale del Vaticano coincide con l'av­vio di una campagna elettorale in cui per la prima volta dopo tanti anni si riparla di partito o partiti cattolici e si presenta una «lista di scopo», quella promossa da Ferrara, contro l'aborto. Da tem

Legge sulla fecondazione assistita, non facciamo finta di nulla

Legge sulla fecondazione assistita, non facciamo finta di nulla Liberazione del 27 febbraio 2008, pag. 3 di Grazia Zuffa Il clamore intorno all'aborto rischia di far passare sotto silenzio o quasi l'altro contenuto importante della presa di posizione della Federazione degli Ordini provinciali dei medici: la denuncia delle linee guida della legge 40, sulla fecondazione assistita, che «intervengono nella relazione di cura - si legge - definendo atti e procedure diagnostico terapeutiche non fondate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili...onde non è consentito al medico di compiere il proprio dovere agendo secondo scienza». E' una denuncia forte di una normativa e di una regolamentazione che in nome di un'ideologia calpestano il diritto alla salute. Su questa base, il documento si dichiara a favore della diagnosi pre impianto degli embrioni e contro l'obbligo di impiantare nell'utero materno tutti gli embrioni prodotti, sulla scia delle sentenze della mag

I cattolici americani perdono colpi

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I cattolici americani perdono colpi Il Riformista del 27 febbraio 2008, pag. 1 di Federico Romero Fluidità e mutamento sono le principali caratteristiche del panorama delle religioni tra i cittadini statunitensi. Lo dice un'ottima, ampia indagine svolta dal Pew Reseach Center tra 35.000 americani adulti (reperibi­le a: http://religions.pewforum.org/reports) che conclude: «il mercato religioso america­no è segnato da un costante movimento, perché ogni gruppo principale guadagna e perde simultaneamente aderenti». Questo studio consente però di quantifi­care tali spostamenti e quindi ci dà sia una mappa aggiornata del presente che indicazioni sui trend futuri. Il primo dato, che non stupisce, è la crescente moltiplicazione e frammentazione delle appartenenze religiose derivante dall'afflusso di migrazioni molto di­verse, che stanno ad esempio introducendo nel paese l'islam e l'induismo. Ne consegue il calo del peso relativo delle religioni tradi­zionali. I protestanti so

Le religioni non amano le donne

Corriere della Sera 27.2.08 Saggi La tesi nel libro della «femminilista» Vittoria Haziel Le religioni non amano le donne di Marisa Fumagalli Un'idea per lo slogan del prossimo 8 marzo? «Non da sola». Fa a pugni, certo, con le anticaglie del femminismo separatista che non c'è più. Ben s'accorda, invece, con il nuovo «femminilismo », sostantivo coniato dalla scrittrice Vittoria Haziel. Sue, infatti, sono le tre parole-manifesto, contenute nell'ultima riga del saggio E dio negò la donna. Sottotitolo: Come la legge dei padri perseguita da sempre l'universo femminile (Sperling & Kupfer, pp. 154, e 18). Il richiamo alla nuova battaglia di liberazione, che richiede lo sforzo comune dei due sessi, è la missione dichiarata del libro. Che, tuttavia, pone al centro il j'accuse, esplicito e testimoniato da storie vere a tinte forti, contro le violenze di ieri e di oggi, inflitte alle donne di tutto il mondo, nel nome delle tre grandi religioni monoteiste. Ebraismo, cris

Silvio Viale ha sperimentato la Ru486 a Torino

La Repubblica 27.2.08 Silvio Viale ha sperimentato la Ru486 a Torino "Un grande giorno per le donne ma abbiamo 20 anni di ritardo" di Sara Strippoli TORINO - - Silvio Viale, l´Aifa dà il suo primo via libera alla pillola Ru 486. Un epilogo atteso. Ritiene che la battaglia sia stata troppo lunga? «Un grande giorno per le donne. Arriviamo però con 20 anni di ritardo rispetto alla Francia, 8 rispetto agli Stati Uniti. E dopo sette anni di battaglie in Italia». Crede che la battaglia sia finita? «Per il momento diciamo che il bluff è stato svelato. Di tutti quelli che parlavano di "pesticida umano" o "diserbante chimico" o ripetevano il ritornello dell´aborto a domicilio e dell´aborto facile. Si comincerà ad applicare la Ru486 per gli aborti nell´ambito della 194 e finalmente si potranno condurre le sperimentazioni di questo farmaco anche in altri campi della medicina, come in oncologia». Per questa battaglia lei è stato indagato dalla Procura di Torino perché

Via libera alla pillola Ru486

l’Unità 27.2.08 Via libera alla pillola Ru486 Entro 90 giorni è previsto l’ok alla commercializzazione della Ru486. Solo in ospedale di Anna Tarquini Primo via libera per la commercializzazione in Italia della pillola abortiva Ru486. La commissione tecnico-scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il proprio parere favorevole alla richiesta di autorizzazione al commercio, attraverso la procedura di mutuo riconoscimento (che coinvolge anche altri Paesi europei), per la RU486. Si tratta del primo passo sulla strada che potrebbe rendere la RU486 disponibile in Italia, come farmaco utilizzabile esclusivamente in ospedale, e dunque classificato in fascia H. È UN PRIMO PASSO, ma ci sono voluti più di 17 anni, i primi quindici passati in colloqui, inutili, con il Vaticano e un cardinale che si chiamava Ratzinger. Etienne Baulieu, il padre della pillola Ru486, alla fine ha avuto ragione. Ieri è arrivato il primo via li- bera anche in Italia per la commercializzazione d

UN FARMACO PER L’ALTRA METÀ DEL CIELO

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La Nuova Sardegna 7 Giu. ’07 UN FARMACO PER L’ALTRA METÀ DEL CIELO Medicine al femminile, oggi un incontro alla Fiera di Cagliari: parla Flavia Franconi CAGLIARI. «Negleted Women», intitolava il saggio di una rivista scientifica americana nel 1993. Si riferiva alla pratica comune della farmacologia di applicare alle donne i risultati ottenuti dalla sperimentazione sugli uomini. In pratica, di operare secondo una pretesa neutralità di genere che con la realtà ha sempre avuto poco a che spartire. È allora che nasce, soprattutto grazie alle lotte delle femministe americane, la farmacologia di genere. Oggi, a quindici anni di distanza, non c’è chi dubiti che anche i farmaci - meglio, le loro risposte sull’organismo - sono “sessualmente orientati” e continuare ad ignorarlo costituisce, oltre che una simulazione, una grave danno alla salute di tutti. In Europa e in Italia la questione è piuttosto recente sebbene, in questi ultimi anni, le iniziative si moltiplichino e la Sardegna si stia fac

IL GENOMA UMANO CONTINUA A CAMBIARE

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The NewYork Times 3 lug. ’07 IL GENOMA UMANO CONTINUA A CAMBIARE di NICHOLAS WADE Gli storici credono di non dover prestare troppa attenzione all'evoluzione umana in quanto il processo si è fermato in un passato ormai lontano. Alla luce delle nuove scoperte basate sulla decodificazione del Dna, questa ipotesi appare sempre meno certa. L'uomo ha continuato a evolversi sin da quando, circa 50.000 anni fa, abbandonò le terre ancestrali dell'Africa nord-orientale, sia per un processo casuale noto come genetic drift (riassorbimento casuale dei geni ad ogni generazione), che attraverso la selezione naturale. I ricercatori hanno scoperto che il gonorna porta impresse diverse impronte in quei luoghi in cui la creta umana è stata riplasmata dalla selezione naturalein tempi recenti, man mano che l'uomo si è andato adattando a nuove malattie, nuovi climi, nuove diete e, forse, a esigenza comportamentali diverse nei vari continenti. Un aspetto sorprendente di gran parte di questi c

RICERCA: LITIGATE E SARETE CREATIVI

TST 20 feb. ’08 RICERCA: LITIGATE E SARETE CREATIVI Ricerca. Soltanto tra il 15 (o il 10 per cento dei progetti innovativi raggiunge l'obiettivo stabilito, Se non si combinano professionalità diverse e saperi contrastanti, il fallimento è quasi certo In un team ci si deve sfidare: è il conflitto delle idee a generare decisioni coraggiose SUSAN JUSTESEN COPENHAGEN RUOLO: E'CONSULENTE NELLA SOCIETA'IDANESE «INNOVERSITY» ATTIVIIM: STACREANDO UNASERIE Di LABORATORI PER L'INNOVAZIONE IN 10 SOCIETA'USA INSERITE NELLA LISTA DELLETOP 500 Di «FORTUNE» La maggior parte dei progetti innovativi fallisce. Tra il 90 e il 95% non raggiunge l'obiettivo prestabilito e si considera un tasso così alto molto sorprendente. In realtà, dopo aver studiato questo tipo di progetti in sette multinazionali per tre anni devo ammettere di essere stupita che tra il 5 e il 10% dei casi vada comunque a buon fine. Primo. L'innovazione è difficile e richiede moltissimo lavoro, sebbene sappia

Ma cosa ci fanno i radicali insieme alla Binetti?

Ma cosa ci fanno i radicali insieme alla Binetti? La Voce Repubblicana del 26 febbraio 2008, pag. 1 L’editoriale di Angelo Panebianco sul "Corriere della Sera" sottolinea che "da molti, e giustamen­te, è stata apprezzata, del segretario del Pd, la volontà, più volte affermata, di farla finita con l'eterna guerra civile italiana". E' vero. L'idea, finalmente, di una competizione politica basata sulla necessità di una convi­venza nazionale e non sulla demonizzazione dell'avversa­rio, è oggettivamente un balzo in avanti che può dare sollie­vo al paese. Tanto che Panebianco sottolinea come "quel nuovo stile e il nuovo clima politico che ha contribuito a suscitare abbiano anche reso possibile ai leader dei due schieramenti di parlarsi fra loro con linguaggi nuovi. E fanno ben sperare, in linea di principio, anche per le future relazioni fra maggioranza e opposizione". Peccato però che tali splendide speranze incontrino un osta­colo non indiffere

In difesa dell'aborto, 40.000 persone chiamano Veltroni. Lui non risponde

Liberazione 26.2.08 Flores D'Arcais aveva invitato lui e Bertinotti a un confronto pubblico. Bertinotti ha risposto di sì In difesa dell'aborto, 40.000 persone chiamano Veltroni. Lui non risponde Ancora silenzio del leader del Pd sull'appello contro la «crociata clericale» lanciato da 13 donne, esponenti della cultura italiana Il «Si può fare» di Walter non arriva... La settimana scorsa 13 donne, dai nomi piuttosto famosi, hanno scritto una lettera a Bertinotti e Veltroni per chidere loro di prendere posizione sull'aborto e sulla crociata clericale contro le donne. All'appello (lanciato attraverso la rivista Micromega, e firmato da Simona Argentieri, Natalia Aspesi, Adriana Cavarero, Cristina Comencini, Isabella Ferrari, Sabina Guzzanti, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Rossana Rossanda, Elisabetta Visalberghi) si sono aggiunte le firme di altre 40 mila persone. Una quantità enorme. E continuano ad arrivare firme ad u

Tintoretto e gli altri: «Capolavori che ritornano», per ricostruire la cultura di un territorio

Corriere della Sera Roma 26.2.08 Tintoretto e gli altri: «Capolavori che ritornano», per ricostruire la cultura di un territorio di Lauretta Colonnelli In mostra a Palazzo Ruspoli oltre cento opere dal Quattrocento al primo Novecento Il bel «Ritratto di gentiluomo con cappa bordata di ermellino» del Tintoretto, la «Testa di vecchio orientale» di Giandomenico Tiepolo, una delicata Madonna di Filippo Lippi, un consistente gruppo di tele di Jacopo, Francesco e Leandro Bassano, tra le quali la Madonna col Bambino e San Giovannino, appartenuti alla collezione Spencer. Capolavori che fanno parte delle oltre cento opere esposte nella mostra che si inaugura domani a Palazzo Ruspoli, allestita con i lavori di grandi maestri raccolti da circa un decennio dalla Banca popolare di Vicenza. Opere che hanno come destinazione stabile il palazzo Thiene della cittadina veneta, sede storica dell'istituto, dove già esisteva un piccolo nucleo di dipinti, sporadicamente acquistati dal dopoguerra in poi.

Il segreto dei numeri, la matematica, gli uccelli e le rane

La Repubblica 26.2.08 Il segreto dei numeri, la matematica, gli uccelli e le rane di Freeman Dyson Come i volatili che scrutano dall´alto, alcuni studiosi prediligono i concetti. Come gli anfibi, altri osservano gli oggetti nei loro particolari Abbiamo bisogno sia degli uni che degli altri. Perché questa disciplina, ricca e affascinante, è insieme grande arte e grande scienza Alcuni matematici sono uccelli, altri sono rane. Gli uccelli volano alto nell´aria e scrutano le vaste distese della matematica spingendo lo sguardo fino all´orizzonte. Prediligono i concetti che unificano i nostri modi di pensare e partendo da punti diversi del paesaggio riuniscono una molteplicità di problemi. Invece le rane vivono nel fango e vedono solo i fiori che crescono nei pressi. Preferiscono osservare i singoli oggetti nei loro minuti particolari e risolvono i problemi uno alla volta. Personalmente, io sono una rana, ma molti dei miei migliori amici sono uccelli. La matematica ha bisogno sia degli uccel

Addio al porcellino-salvadanaio «Non vogliamo offendere l'Islam»

Addio al porcellino-salvadanaio «Non vogliamo offendere l'Islam» Corriere della Sera del 25 febbraio 2008, pag. 15 di Luigi Offeddu Addio, Knorbert. Sparito, nascosto, man­dato in esilio, con il suo ber­rettino rosso e le orecchie che sventolavano all'indietro, di sotto alla visiera rivoltata. Knorbert, come lo chiamava­no tutti, era un porcellino-sal­vadanaio o piggy bank: il porcellino mascotte della banca belga-olandese Fortis — una delle più importanti d'Europa — il maialino che da 7 anni veniva regalato ai ragazzi che aprivano un conto corrente, o ai figli di molti correntisti. Un grande successo di marke­ting. E precisamente per que­ste ragioni, è stato ritirato dal mercato: perché, essendo un maiale, dunque un animale che alcune religioni — Islam ed Ebraismo — considerano impuro, «non corrispondeva ai requisiti che la società multiculturale ci impone». Que­sta la versione fornita da un portavoce della banca ai giornali olandesi, con una signifi­cativa aggiunta: «Vi s

La sottile differenza tra Zapatero e Veltroni

il Riformista 25.2.08 La sottile differenza tra Zapatero e Veltroni di Tommaso Labate Narrano le cronache che Zapatero, aprendo a Madrid la campagna elettorale, ha riscaldato i cuori dei militanti ricordando che da 130 anni il Partito socialista operaio di Spagna si batte per gli stessi obiettivi. Le cose, si capisce, non stanno proprio così, il Psoe zapaterista del "socialismo dei cittadini" è ben diverso non solo, che so, dal Psoe classista di Largo Caballero, "il Lenin spagnolo", ma anche, per restare in tempi recenti, da quello rampante di Felipe Gonzalez, che la Spagna la ha governata, e bene, per dodici anni, prima del doppio mandato di Aznar. E però nelle parole di Zapatero c'è una verità di fondo, incontrovertibile. Il Psoe è cambiato, ha rinnovato in profondità, e non senza rotture, gruppi dirigenti e cultura politica: lo stesso Zapatero ha detto di considerarsi più un "democratico sociale" che un socialdemocratico nel senso classico del termi

Zero in condotta a Marco Pannella: «Il Partito Democratico non riuscirà a portare Oltretevere lo scalpo dei radicali»

Liberazione 24.2.08 Zero in condotta a Marco Pannella Aveva detto: «Il Partito Democratico non riuscirà a portare Oltretevere lo scalpo dei radicali» «Il Partito Democratico non riuscirà a portare Oltretevere lo scalpo dei radicali. E' difficile scioglierci». Soltanto pochi giorni fa Marco Pannella sembrava intenzionato a vendere cara la pelle. Anzi, a non venderla affatto. E invece sul prezzo, come sempre, si può trattare. Anche se nel negoziato è rimasto nell'ombra, affidandosi ai suoi ambasciatori, non c'è dubbio che dietro il patto siglato tra i radicali e il Partito democratico ci sia il benestare del grande capo. Del resto è stato proprio lui ad ufficializzare l'intesa. Ora, c'è da credergli quando dice che a volte «bisogna avere l'umiltà di subire delle condizioni oggettive» e che quella con il piddì sarà una «convivenza faticosa, laboriosa, difficile». Ed è pur vero che correre da soli sarebbe equivalso ad suicidio («dopo 52 anni, riescono ad ammazzarci

Religione e politica. La caccia ai "voti del cielo"

La Repubblica 24.2.08 Religione e politica. La caccia ai "voti del cielo" di Filippo Ceccarelli L’elettore cattolico e la sua prossima scelta sono al centro di una battaglia senza esclusione di colpi tra teo-con, teo-dem, pro-life, atei devoti, post-clericofascisti... Uno scontro dalle radici antiche che riecheggia il 18 aprile 1948 con le sue Madonne pellegrine, i frati volanti e il motto inventato da Guareschi: "Nell´urna Dio ti vede, Stalin no" Suggestione meta-elettorale per gli aspiranti teocrati delle varie e numerose specie, teo-con, teo-dem, pro-life, atei devoti, cattolicanti centristi, post clericofascisti, tradizionalisti padani: rimboccarsi le maniche e costruire tutti insieme una grande chiesa, una basilica, «pegno solenne di perpetua pace fra l´Italia e la Chiesa, nuova testimonianza della profonda cattolicità della nazione». Perché nelle pieghe della storia, meglio se in quella minore e perfino in quella incompiuta, non di rado pare di cogliere barlum